An interview with/Un'intervista con Camilla Casamento Tumeo
English version below / Vai alla versione italiana
When did you first take part in a Mathematical contest?
When I first took part in a maths contest I was 13 years old. I was attending the second year of middle school, and I absolutely did not want to participate. That was probably because the idea of a contest gave me some anxiety. My father is a maths teacher, and he has always pushed me to take challenges. I usually listen to his good advice, but in that situation I was hardly persuadable: he had to promise me he would come with me to my favourite band's concert — and he actually did it! — to convince me to take part in the competition. Surprisingly, I really had fun and I achieved a good result. Since then, I never missed a maths contest I could take part in.
What has the EGMO experience given to you?
When I was in high school, I was introduced to the world of Mathematical Olympiads, which is a sort of parallel Universe, with its own dynamics and passed on traditions! EGMO has been one of the greatest experiences of those years. Having the chance to take part in an international competition gave me a strong motivation to do my best. I really learned a lot and at the same time I had great fun. I will always keep the memory of the people I met, the games, the opening ceremonies, the trips, the strange perception of time during the contest. EGMO is not only an occasion to learn more mathematics; it is a comprehensive experience that will enrich you under many points of view.
Clara, Camilla, Federica and Giulia at EGMO 2014 in Antalya.
Are you still in contact with the world of Mathematical Olympiads?
I remember the feeling I perceived while I was doing the last high school mathematical contest of my life. It was quite a bittersweet sensation, as when you are reading the last page of a book that has kept you company for a while. I could not suppress a bit of melancholy, but I was grateful for all the happiness and the satisfactions I had during the high school years. Anyway, that was not a real ending: I now cooperate with the organisers of Italian Mathematical Olympiad, and this also gives me much. Inventing problems is fun — though sometimes even more difficult than solving them! — and it is a good excuse to keep in touch with all the amazing people I have met when I was a contestant. It is definitely worth it!
Is there some advice you would like to give to the contestants of this edition of EGMO?
I believe that training and elaborating good contest strategies is important. Nevertheless, the best advice I can give you is: don't get too nervous and have as much fun as you can when you are at EGMO! These are moments that you will never forget. It is natural to be concerned about your performance, especially if you have worked very hard to arrive at this point. But don't let anxiety spoil a single moment of your time, just do your best and live it peacefully. Enjoy the place, enjoy the people, enjoy all the good you can take. There are moments I have lived at EGMO that I will always carry with me. Many of these are as simple as a walk on the beach at night, in Antalya, or playing hide-and-seek in the hotel's corridors with the French girls, in Minsk. I hope that this edition of EGMO will be an amazing time for you as it has been for me in the past years. We are waiting for you!
Camilla, Giulia, Morena, Vittoria, Giada and Alessandra at EGMO 2015 in Minsk.
Versione italiana a seguire / Back to English
Quando hai partecipato alla tua prima gara di matematica?
La prima volta che presi parte ad una gara di matematica avevo 13 anni. Frequentavo la seconda media e non avevo alcuna intenzione di partecipare, probabilmente perché la sola idea di gareggiare mi agitava. Mio padre è un insegnante di matematica e mi ha sempre spinto ad accettare nuove sfide. Di solito ascolto i suoi buoni consigli, ma quella volta gli diedi del filo da torcere: dovette promettere di accompagnarmi al concerto del mio gruppo preferito — cosa che poi fece! — per convincermi a partecipare. Un po’ a sorpresa mi divertii molto e ottenni anche un buon risultato. Da allora non ho mancato alcuna gara cui ho avuto la possibilità di partecipare.
Cosa ti hanno lasciato le EGMO?
Quando andavo alle superiori fui iniziata al mondo delle Olimpiadi di Matematica, una specie di universo parallelo, con le sue dinamiche e le sue proprie tradizioni. Le EGMO sono state una delle migliori esperienze di quegli anni. Avere l’opportunità di partecipare ad una gara internazionale mi diede una grandissima motivazione a dare il meglio di me. Imparai veramente tanto, divertendomi nel farlo. Ricorderò sempre le persone che ho incontrato, i giochi, le cerimonie d’apertura, le gite, la distorsione del tempo durante la gara. Le EGMO non sono solamente un’occasione per imparare più matematica: sono un’esperienza completa che ti arricchisce da molti punti di vista.
Sei ancora in contatto con il mondo delle Olimpiadi di Matematica?
Ricordo bene l’emozione provata durante l’ultima gara di matematica da liceale della mia vita. Una sensazione dolceamara, un po’ come leggere l’ultima pagina di un libro che ti ha tenuto compagnia per qualche tempo. Non riuscivo a sopire del tutto la nostalgia, ma ero al tempo stesso grata per tutta la felicità e le soddisfazioni avute negli anni delle superiori. In realtà non era davvero la fine: ora collaboro con gli organizzatori delle Olimpiadi di Matematica italiane e anche questo mi dà grande soddisfazione. Inventare problemi è divertente — anche se alle volte è ancor più difficile che risolverli! — ed è un’ottima scusa per rimanere in contatto con le persone meravigliose incontrate quando ero una concorrente. Ne vale assolutamente la pena.
C’è qualche consiglio particolare che vuoi dare alle concorrenti di questa edizione delle EGMO?
Credo che allenarsi e preparare buone strategie di gara sia importante. Al contempo il miglior suggerimento che mi sento di dare è il seguente: non vi agitate e cercate di divertirvi il più possibile mentre siete alle EGMO! Sono momenti che non dimenticherete mai. È inevitabile essere un po’ preoccupate del proprio rendimento, in particolare dopo tutti gli sforzi e i sacrifici fatti per arrivare fin qui. Ma non lasciate che il nervosismo rovini anche solo un momento del vostro tempo, date il vostro meglio e siate in pace. Godetevi il posto, le persone, tutto il buono che potete. Ci sono momenti vissuti alle EGMO che porterò sempre con me, alcuni apparentemente banali, come passeggiare sulla spiaggia di notte ad Antalya, o giocare a nascondino con le concorrenti francesi a Minsk. Spero che questa edizione delle EGMO sia per tutte voi un momento fantastico, come lo è stato per me negli anni passati. Vi aspettiamo!